Svezzamento nel neonato e sana alimentazione - Narhinel

UNA SANA ALIMENTAZIONE INIZIA CON LO SVEZZAMENTO

Le regole di una sana alimentazione si imparano fin da piccoli. E infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato nella corretta educazione alimentare dei bambini nei Paesi sviluppati una delle emergenze sanitarie del futuro. I gusti dei più piccoli si formano durante i primi anni di vita e le buone abitudini si acquisiscono a casa, osservando il comportamento della famiglia. Per questa ragione la prima norma di educazione alimentare, valida fin dai primi mesi di vita, è quella di fornire il buon esempio, modificando anche le abitudini degli adulti.

Ecco quali sono le norme di base di una sana alimentazione fin dal momento dello svezzamento.

La varietà: il segreto di un’alimentazione sana sta nella varietà degli alimenti introdotti con la dieta. Il bambino deve gradualmente abituarsi a tutti i sapori e, soprattutto, a essere curioso a tavola.
La regolarità: tutti i pasti sono importanti, in particolare la colazione. Vanno consumati a tavola insieme alla famiglia, non appena il bambino potrà svegliarsi agli orari di mamma e papà e tenere in autonomia le posate. Non si mangia al di fuori degli orari prefissati se non in casi eccezionali.
I vegetali: frutta e verdura sono la base di una sana alimentazione. È necessario consumarne almeno cinque porzioni al giorno (ogni porzione equivale alla grandezza del pugno del bambino). Riguardo la frutta, è bene iniziare a introdurre mela, pera, prugna e in seguito banana. Agrumi solo al compimento dell'anno. E' bene anche variare.

Le proteine animali: non esagerare con carne e latticini. L'eccesso di formaggio, formaggini e carne può appesantire il metabolismo del bambino. In alternativa, possono essere sostituiti con legumi e pesce.

I carboidrati: sono da preferire, fin dallo svezzamento, i cereali integrali. Nei bambini più piccoli il ricorso a farine poco lavorate deve essere graduale per abituare l’intestino. Nei bambini più grandicelli sono da privilegiare il riso e la pasta integrale, così come i cereali integrali a chicco intero (orzo, farro).

Il cibo non deve diventare uno strumento di consolazione: non deve essere utilizzato come premio per gratificare il bambino, per non instaurare meccanismi psicologici che possono, più avanti, favorire l’insorgenza di disturbi alimentari. Si deve invece condividere col bambino il momento della preparazione, in particolare dei cibi che risultano meno graditi, come le verdure.

Il rigore: ogni regola alimentare va interpretata con flessibilità. Un eccessivo rigore, così come il divieto assoluto di trasgredire, possono indurre i più piccoli a sviluppare un desiderio eccessivo nei confronti di alimenti che, se consumati saltuariamente, non mettono a rischio la salute.

Fornire il buon esempio è dunque un fattore essenziale per far sì che il bambino - osservandoti - acquisisca delle sane abitudini.